La mostra dell'artista Bertaro, al secolo Roberta Baldassarre, ripercorre il tema della raffigurazione della città che accompagna da un ventennio, un tema che costituisce un viaggio metafisico, spinto verso la percezione quasi onirica dello spazio, della città.
Raccoglie un perocrso discontinuo in cui prende forma una città immateriale, intima, una città immateriale, intima, una città che appare la prima volta nel 1988 nell'opera Città primigenia, olio su tela 60x50 cm, e si ripropone sempre più frequentemente nell'espressione dell'artista.
Pochi segni, nessun contorno, solo colore, "graffi di colore" per delineare città in cui «segreto è il modo in cui la vita scorre sulle figure che si succedono come in una partitura musicale nella quale non si può cambiare o spostare nessuna nota [...]. Questa città che non si cancella dalla mente è come un'armatura o reticolo nelle cui caselle ognuno può predisporre le cose che vuole ricordare [...]».
La mostra ripercorre il tema delle città che «come i sogni sono costruiti di desideri e di paure, anche se il filo del loro discorso è segreto, le loro regole assurde, le prospettive ingannevoli, e ogni cosa ne nasconde un'altra».